L'esperienza della 3^C nell'incontro con Liliana Segre (clicca qui per leggere la loro esperienza!)


LA NOSTRA ESPERIENZA NELL’INCONTRO CON LA SENATRICE LILIANA SEGRE
SUPERSTITE DELL’OLOCAUSTO


CHI È LILIANA SEGRE?
Liliana Segre, nata nel 1930 a Milano, sopravvissuta ad Auschwitz, è oggi una dei pochi testimoni rimasti in vita della Shoah.
A gennaio 2018 è stata nominata Senatrice a vita dal presidente della repubblica Sergio Mattarella.
Di famiglia laica scopre di essere ebrea nel 1938, quando per la prima volta vennero pubblicate le leggi razziali che non le permettevano più di andare a scuola, di incontrare i suoi amici, di avere una vita normale.
Noi ragazzi della 3C abbiamo avuto l’occasione di incontrarla il 20 gennaio 2020 e adesso vi racconteremo la nostra esperienza.

          

IL VIAGGIO
Siamo partiti alle 4:30 di mattina da scuola, si avete capito bene, ALLE 4:30. Mezzi addormentati siamo saliti sulla corriera, dovevamo andare in treno ma dettagli.
Dopo due cellulari spaccati siamo arrivati nell’autogrill di… boh non mi ricordo, ma era vicino a Brescia. Erano circa le sette e praticamente nessuno aveva dormito durante questa prima parte di viaggio, anche perché era abbastanza impossibile, non siamo proprio una classe silenziosissima.
Alle nove e mezza circa eravamo arrivati a Milano, c’era un po’ di traffico ma ce lo aspettavamo. La testimonianza si svolgeva nel Teatro degli Arcimboldi che si trova leggermente fuori il centro. C’erano classi da tutta Italia e la classe più piccola per partecipare era la terza media, quindi eravamo «dei bambini» in confronto ai ragazzi di quinta superiore.
Verso le 10:15 eravamo all’interno del teatro e alle 10:30 è iniziata la testimonianza.

LA TESTIMONIANZA
Quando si ha di fronte una persona con una certa storia alle spalle è difficile non ascoltare e pensare ad altro. Poi Liliana Segre ha una capacità del parlare fantastica.
A differenza di molte persone più vecchie di noi non perdeva tempo a dire «voi giovani non capite queste cose» «voi giovani vivete solo col cellulare in mano» «voi giovani avete tutto e vi lamentate di tutto», ma anzi, ci faceva sentire alla pari con gli adulti, e non proprio una caratteristica di tutti gli adulti/anziani.
È incredibile come riuscivano a prenderti le sue parola, riuscivano a portarti in una certa sensazione che è come se avessi vissuto tu quello che ha vissuto lei, e non so come spiegarlo, ma ti fa davvero capire che quelle cose sono accadute davvero, più di quanto tu non l’avevi capito prima.


UN’OCCASIONE UNICA
Non è da tutti i giorni assistere ad una testimonianza di una persona superstite della Shoah, anzi, è proprio un’occasione che se ne hai l’opportunità ti capita una volta nella vita. Per questo io e la mia classe ringraziamo la professoressa Fregolent, che ci ha dato quest’opportunità che non ci dimenticheremo mai.
Immaginate di essere separati da vostra madre o vostro padre, essere messi ai lavori forzati, da soli con gente che non parla la vostra lingua, a 14 anni e contro la vostra volontà.
Ecco, questo è quello che ha vissuto Liliana Segre, e oggi guardatela, vive felice, con le guardie del corpo, ma felice. Quindi, perché noi ci lamentiamo di qualsiasi cosa? A volte anche senza un senso?
Quest’esperienza mi ha insegnato tante cose, anzi, mi ha fatto rendere «pratici» molti aspetti di me che prima pensavo o dicevo solo. Quando si dice «non si spreca il cibo» non si dice e basta, ma si fa davvero. E pensiamo a quanto siamo fortunati.
IL RESTO DELLA GIORNATA
Usciti dal teatro siamo andati a mangiare e abbiamo cominciato il nostro giro per Milano. Nonostante fosse pieno gennaio c’era una temperatura fantastica e si stava davvero bene. Siamo andati nel Castello Sforzesco, in Duomo, in Galleria Vittorio Emanuele, in Piazza della Scala, nella Pinacoteca di Brera e in fine nel quartiere Isola dove si trova il bosco verticale.
       

    

     
Tutto ciò a piedi. Quando siamo arrivati alla nostra ultima destinazione eravamo stanchi morti, fortuna che i prof ci hanno lasciato vagare per un po’ da soli, neanche vi dico dei disagi che sono successi in quei venti minuti in cui potevamo stare per i fatti nostri.

QUESTA È STATA LA NOSTRA GITA A MILANO.
UNA GIORNATA INDIMENTICABILE.
NON È STATA LIMITATA AD UNA SEMPLICE GITA DI CLASSE, MA AD UN’OCCASIONE STRAORDINARIA.

Elisabetta Merotto 3C

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